DormitioVirginis/grano : semi,culti,cultura, agricoltura (journey trough Irpinia)
Il grano è il punto di partenza del pogetto ed e’ il suo tema di confronto specifico: cultura, culti e pratiche di coltivazione, trasformazione e devozione che hanno accomunato e accomunano ancora una vasta parte dell’ irpinia.
La comunita’ rurale, spazio/paesaggio umano , e’ il luogo dell’azione, che si interfaccia, come testo da costruire, raccontare, leggere e ascoltare, attraverso pratiche artistiche partecipate
L’area interessata da queste esperienze di “viaggio” in irpinia sono:l’altopiano dell’Irpinia Orientale-formicoso e’ valle dell’Ufita-Baronia e attraversate rispettivamente dalle direttrici Grottaminarda-Candela e Grottaminarda –Foggia , delimitate da due fiumi , l’Ofanto e l’Ufita.
Viaggio in irpinia/Esperienze
Cosa vuol dire mito? A che serve e quali sono i miti oggi? Che rapporto ha il mito con la memoria e l’identita’? come si rapportano il mito e i riti attuali?Come si ri-costruisce il mito?
L’Irpinia era ed e’ terra di grano ,coltivazione di grano, passaggio di grano,feste del grano,di terremoti:oggi e’ un latifondo intensamente piantumato a pale eoliche.
Il grano e’ un sentimento d’identita’
La festa dell’ Assunta l’antica Dormitio Virginia e’ connessa con i culti agrari legati al ciclo stagionale dei cereali,cioe’ ai culti della dea madre/dea figlia o alla triade Demetra Persefone Ecate (donna-bambina-vecchia).
Nell’ultimo secolo tre volte ,nel ’30,nel’62,nell’80 c’e’ stato il terremoto:la Terra si e’ aperta come si e’ aperta nell’inno omerico sotto i piedi di Persefone,e sua madre Demetra ha cominciato a cercarla abbandonando gli uomini e la terra.
Per anni in Irpinia il sentimento del terremoto che e’ una catastrofe e’ stato un sentimento di identita’.
Ogni volta che gli dei scompaiono abbandonano gli uomini e la terra alla distruzione e alla perdita.Al loro ritorno si comincia da capo si stabiliscono nuove regole si rifonda e ricostruisce la comunita'.
Per riparare i danni dell’ultima catastrofe gli uomini hanno inondato questi paesi di denaro:
il denaro si chiama grano e ancora oggi molti si chiedono dove e’ stato nascosto, e perche’.
L’Irpinia e’ stata fondata e rifondata molte volte.
Non si sa ancora con chiarezza se Demetra e’ tornata.
1-I paesi doppi e i paesi fantasma/I paesi del terremoto o I paesi dei terremoti) CHIAMARE RICHIAMARE-Zungoli giugno 2008, Invasioni sistematiche
“Il terremoto dell’ 80 non ha colpito Zungoli, colpita invece nel ‘30 e nel ’62.La famiglia non ha lasciato la casa per i danni del terremoto e non e’ andata via spinta ad emigrare dalla poverta':ha lasciato la casa per costruire con i soldi del terremoto una grande casa in campagna (che non abbiamo visto);e non ha fatto un grande viaggio,ma una micro migrazione dal centro storico del paese ora semiabbandonato alla campagna circostante”
Il passato nel senso mitico di “ bei tempi” , sono in realta' gli anni pre-terremoto che vanno dal 1960 circa al 1979.
Non sempre si emigra per la miseria economica.
Il passato legato alla coltivazione del grano , non si ricorda volentieri :e’ bello solo per I bambini e per i vecchi-vecchi che lo amano senza condizioni.le persone di mezza eta’ trattano questo passato come un parente pazzo ,come un illustre sconosciuto.
Si nasconde quello di cui si ha vergogna cio’ che non riconosciamo.
Ci si puo riconoscere se non si r-iconosce il passato?
Il passato vero rurale , povero e faticoso,quello,dei contadini dei paesi affollati, del freddo della miseria e dello stato di bisogno e’ rimosso.
Siamo quello che mangiamo,siamo quello che non digeriamo.
Il mito agrario di demetra/persefone allude sia alla ciclicità degli eventi/accidenti naturali sia al carattere trasfomativo e legislativo, rifondativo che questi eventi hanno nelle societa’ umane.
Il terremoto e quello che ne puo’ seguire ha questo carattere.
Aquilonia/Carbonara nel 1930 e stato il primo esperimento di rifondazione mediatica dall’alto.
Uso come chiave di lettura di tutta l’area il termine “paesaggio residuale” mutuato da J. Clement in “Manifesto del Terzo paesaggio”.Lo spazio, non sottoposto a regole ,non sottoposto a interessi,abbandonato e’ lo spazio della possibilita’ e dell’invenzione della diversita’ biologica , della ricchezza e della possibilita’ umana.
Estendendo il concetto l’Irpinia e’ un macroframmento di paesaggio residuale, sottoposta ora all’interesse delle istituzioni,politica,dell’economia e attraversata da ondate di denaro
(terremoti/ricostruzioni , rimesse degli emigranti,por,energie rinnovabili etc) ora impoverita e svuotata degli abitanti.Considerata nel suo insieme, e’ sempre e comunque piena di spazi residuali e vuoti, anche all’interno di uno stesso villaggio.
Con il termine paesaggio indico tutto lo “scenario” Irpino: attivita’ economiche ,politiche territoriali,aspetti culturali e soprattutto includo nel paesaggio gli abitanti umani.Quelli nello specifico che sono rimasti qui, ai bordi.
Guardiamo all’evento festival come temporaneo“paesaggio”istituzionale, soggetto a interessi di varia natura e alle persone che non partecipano come a un“terzo paesaggio” umano.
Cairano e’ l’ Irpinia e’ il residuo,ma e’ anche l’Italia del sud.
Portiamo una mappa ,indossiamo un camicie verde usa e getta di quelli che si usano per entrare nei reparti fragili di terapia intensiva,anch’esso con la mappa stampata del paese,perche’ attraverso un ambiente fragile,affetto da perdita e abbandono.
Osserviamo il festival come dispositivo invasivo di contesti fragili:
in questi casi bisogna osservare il protocollo dei reparti di terapia intensiva?
L’Irpinia come macroframmento di paesaggio residuale e gli abitanti come detentori della ricchezza antropologica della diversita’ ,dell’invenzione e della possibilita
3- DormitioVirginis/grano : semi,culti,cultura, ,agricoltura (journey trough Irpinia)Prologue:episode 00
Bisaccia luglio 2010 INTERFERENZE rurality 2.0
http://vimeo.com/17000830
DormitioVirginis/grano : h-eart-h-eart-h quake episode 01
Aquilonia novembre 22, 2010 ;
Flussi.eu E-artquake Avellino,ex carcere borbonico 23-27 /11/2010 http://vimeo.com/17046718
L’Irpinia e’un’area dove urge da tempo il tema della trasformazione dell’ identita’ delle aree rurali che accomuna centinaia di contesti in Europa.Con il terremoto e’ diventata una “periferia” atipica, un luogo speciale di avanguardia e sperimentazione soprattutto per i temi urgenti che l’attuale contesto italiano propone:la gestione di catastrofi come i terremoto dell’ Aquila e la gestione dell’eolico e delle energie rinnovabili.
Il tentativo, è connettere i “portatori” superstiti di cultura rurale reale (anziani) con gli auspicabili portatori futuri (bambini e ragazzini info/digitalizzati dalla nascita). Questo lavoro tenta di investigare e illuminare,attraverso laboratori e performance che coinvolgono abitanti e artisti in diversi paesi dell’area,il processo di ricostruzione, rifondazione ricostituzione di una nuova società,dal punto di vista della trasformazione di identita’ del mondo rurale e della cultura contemporanea del grano.